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Stelvio, un parco che vive

Ci pregiamo di segnalare che un caro amico del Gruppo, il dott. Giovanni Peretti, più volte presente in occasione delle manifestazioni di Monza Montagna, ha realizzato un docufilm che verrà trasmesso domenica 3 maggio 2020 alle ore 21:00 sul canale YouTube del Club Alpino Italiano:

STELVIO, un parco che vive

il parco si racconta in prima persona con rare immagini di natura e ambiente animali, fiori, alberi, rocce, ghiacciai, acque… colori

Il documentario dura quaranta minuti e si potrà vedere la replica sullo stesso canale lunedì 4 maggio alle ore 17:30

Il Parco Nazionale dello Stelvio è uno dei più storici ed estesi Parchi Nazionali italiani, costituito nel 1935 si estende su una superficie di più di 130.000 ettari.
Una potenza naturalistica, e anche una indiscussa potenzialità turistica, che è nata e vissuta a cavallo di due culture diverse e che, forse per questo, non è mai riuscita veramente a decollare.
Nel film Stelvio un Parco che vive è il parco stesso che parla, in prima persona. Racconta – soggettivamente – la “sua” storia, accompagnato da una voce narrante femminile che ne descrive le peculiarità scientifiche e divulgative e che ne propone le potenzialità, anche inserite in un contesto europeo.
Lo fa con le “sue” immagini, con la natura, in modo oggettivo. Le metafore tra quello che esprime – in modo totalmente personale – e quello che ci fa vedere dei suoi aspetti naturalistici, legati al suo mondo, alla sua fauna, alla sua flora, alle sue rocce, alle sue acque, ai suoi ghiacciai, nell’alternarsi e nel ripetersi delle stagioni e degli aspetti, sono magari sottili ma sempre presenti.
Il filmato si dipana con i ritmi della natura ed è volutamente semplice.
Non ha “effetti speciali”, o meglio gli effetti speciali sono offerti dalla natura stessa, sono forse speciali per chi li sa vedere.
Si conclude con una significativa sequenza degli animali del Parco stesso, dai più grandi ai più piccoli, dai più noti ai più sconosciuti, che fissano negli occhi lo spettatore e vogliono farlo riflettere (o forse… vorrebbero) e poi se ne vanno fuori campo, tornando a casa loro.
I messaggi sono dati, ma solo a chi li vuole cogliere. Ognuno può trarre le osservazioni o le conclusioni che ritiene opportune, che sente emergere.

Giovanni Peretti – www.alpinia.info